Tenute Perrone: storia di una famiglia di viticoltori che sogna e resiste
Oggi vi portiamo in viaggio a Campi Salentina, un piccolo paese in provincia di Lecce.
Qui fra antichissimi menhir, querce secolari, pioppi e ampie distese d’uliveti e di vigneti sembra quasi di trovarsi in un mondo incantato, immerso nel passato e con un ascendente magico sull’uomo, capace di rasserenare l’animo e di rimetterlo in contatto con la terra madre e con i suoi valori atavici.
Non c’è da meravigliarsi allora se, nel 1220, Federico II di Svevia scelse proprio Campi Salentina come luogo dove stabilire la propria residenza estiva nota come Castello Hohenstaufen o Palazzo marchesale Paladini-Enriquez.
In questo contesto agricolo, e a tratti ancestrale, un uomo coraggioso e sognatore decise di fondare nel 1926 il primo nucleo di quelle che oggi sono le Tenute Perrone, azienda specializzata nella produzione di vino e olio, ma che oggi produce anche altro, scopriamo insieme cosa…
A raccontarci la storia di queste tenute e della famiglia Perrone, indissolubilmente legate, è Luca Viva, titolare delle Tenute Perrone.
Tenute Perrone, una storia di famiglia alla terza generazione
- Buongiorno e grazie della disponibilità! Quest’azienda affonda radici nel passato e continua a far frutti tutt’ora, vuole raccontarci la sua storia e spiegarci come mai ha scelto di continuare il cammino intrapreso da suo nonno?
Buongiorno a te!
Ebbene, mio nonno è stato il primo imbottigliatore sui campi nel 1926.
Mio nonno Renato Perrone creò da solo un’etichetta familiare, un’etichetta oro per la precisione, molto importante per l’epoca e che conferiva pregio alla bottiglia.
Realizzare quel tipo di etichetta era abbastanza difficile, oggi invece, grazie alle tecnologie, è molto più semplice e i tempi si accorciano. Devo ammettere che creare un brand del genere è stato molto innovativo per quei tempi, mio nonno era proiettato già verso il futuro!
Purtroppo, non ricordo moltissimo di lui, è morto quando io avevo poco più di un anno. Ciononostante, io ho ereditato la sua passione e ho deciso di prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia.
Noi in cantina conserviamo ancora delle bottiglie del nonno del ’58 e anche una classifica delle annate stilata da lui stesso. Queste classifiche ci hanno fatto scoprire che spesso le annate erano pessime, a causa del freddo e della grandine; c’erano inoltre annate medie, ma di eccezionali ce n’erano davvero poche, infatti dal ‘27 al ‘98 se ne contano solo cinque.
La nostra è una storia di famiglia e di amore per il territorio, ad oggi giunta alla sua terza generazione, con me e mia moglie Anita e, ad essere franco, vorrei tanto che continuasse anche fino a una quinta o sesta generazione, chissà…
Sin da piccolo ho sempre aiutato con passione nei campi. La domenica e durante le vacanze, ho sempre dato una mano e osservato gli adulti con curiosità. La vendemmia mi ha sempre affascinato e il pomeriggio andavo sempre a vederla!
Mi sono innamorato della terra e dei suoi doni, ho deciso di imbottigliare e aprire un nostro punto vendita e i miei genitori e poi mia moglie Anita mi hanno sostenuto e appoggiato nelle scelte e questo per me è stato fondamentale. Tutto ciò mi ha aiutato a crescere.
Ho appreso i trucchi del mestiere dal nostro carissimo Antonio e questo ci tengo a sottolinearlo. Antonio è un nostro operaio, ma noi lo consideriamo il nostro braccio destro.
Antonio è stato colui che ha indirizzato mio padre quando, dopo aver sposato mia madre, si è ritrovato a dover gestire un’azienda vinicolo-olearia, provenendo però da un paese inesperto di viticultura.
Antonio con pazienza ha illustrato tutti i segreti della terra a mio padre e tutt’oggi, nonostante i suoi ottant’anni, è sempre attivo nella nostra azienda di cui è un’anima.
Proiettarsi verso il futuro e non smettere di sognare
- Passato, presente e… Futuro. Quali sono i vostri piani per domani?
A breve uscirà la Gold edition di Mamarosa e Mamanera, la cui veste grafica è stata progettata da Anita. Si tratta sempre dello stesso vino, ma cambia il brand commerciale, c’è una bottiglia pesante, una capsula personalizzata e piccoli dettagli che fanno la differenza in un mercato sempre più esigente.
Un nostro progetto per lo scorso anno era quello di fare una linea di Spumanti Perrone, quest’anno vorremmo realizzarla, clima permettendo.
Cooperazione e stima, ottimi ingredienti per una collaborazione fra produttori locali
- Com’è il suo rapporto con il territorio e con gli altri produttori?
Il cliente da noi è fidelizzato, si complimenta con noi, ci tiene a darci recensioni positive, abbiamo grande apprezzamento nel mercato estero, come in Germania e in Francia.
Mi piace confrontarmi con tutti, fra noi produttori c’è amicizia, anche se cooperare o creare progetto comune talvolta è difficile e le cantine sociali ormai sono in estinzione, non è una cosa positiva.
Non ho alcuna gelosia verso un concorrente che lavora onestamente, anzi io ammiro e non scredito, a volte collaboro con altre cantine, magari, ad esempio, mancano dei tappi e ce li prestiamo, c’è un ottimo rapporto, dove c’è rispetto ed educazione si può tutto. Il successo altrui non è una sconfitta, anzi, ti sprona a fare meglio.
I prodotti di punta di Tenuta Perrone, non solo vino e olio
- Luca, ci parli un po’ dei suoi prodotti: perché il cliente dovrebbe scegliere di acquistarli? Cosa li rende unici?
Il nostro punto di forza è la tradizione. La vendemmia è effettuata rigorosamente in cassetta, il grappolo che non rispetta lo standard o va al macero o va alla vendita all’ingrosso.
Diamo la possibilità nel nostro piccolo alla manodopera di lavorare con noi, sicuramente le macchine utili, ma con loro i posti di lavoro si sono ridotti notevolmente e non riescono comunque a eguagliare le sapienti mani dei coltivatori.
Dopo la vendemmia, il vino viene imbottigliato da noi.
I nostri prodotti di punta sono Mamanera e Mamarosa e fummo definiti pazzi al solo pensiero di ottenere dei rosati così!
Sono entrambi dei Negramaro, ma il primo non contiene Malvasia e macera per circa quattro giorni, il secondo, invece, macera con le bucce dalle quattro alle sei ore ed è un rosato chiarissimo come i rosati francesi. Questo rosato è stato studiato e voluto da mia moglie, io inizialmente ero scettico, ma devo ricredermi perché è stato un successo! Anita ha avuto una brillante intuizione!
Produciamo anche l’Anis, chiamato così in onore di mia moglie ed è un bianco Malvasia al 90% e al 10% un trebbiano. L’Anis macera con le bucce per dodici ore e assume colore giallo paglierino.
Abbiamo poi il Bouquet, realizzato con l’uva dei campi del nonno ed è 100% uva moscata, la cosiddetta moscatella pugliese, raccolta a fine settembre o inizio ottobre. Questo è un vino bianco, ideale per dessert e che io consiglio per suggellare la fine di un buon pranzo con dei dolcetti.
Il bouquet è un vino dal profumo inebriante e ti catapulta in primavera.
Infine, il Saiulu, un Negramaro rosso, e il Liccisu, una tipologia di Negramaro rosato e Malvasia.
Non solo vino, ma anche olio, ortaggi e frutta. Cosa vi ha spinto ha ampliare così gli orizzonti?
Anche questa è stata un’ottima idea di mia moglie, una delle anime pulsanti di Tenute Perrone.
Abbiamo sempre realizzato l’olio, ma abbiamo aumentato la produzione che, purtroppo, ha subito un arresto a causa del dramma della xylella. Noi siamo una piccola realtà e non abbiamo ottenuto alcun aiuto né finanziamento, ce la stiamo facendo da soli, la nostra forza è la nostra unione!
Abbiamo circa 1500 ulivi e, mio malgrado, sono costretto a impiantare nuovi esemplari.
Nonostante tutto il nostro olio è apprezzato, soprattutto dalle giovani coppie che sono ritornate a voler scoprire i veri gusti della terra.
L’evo di Cellina ha delle specifiche qualità organolettiche, ha un sapore che risulta leggermente piccantino, ma soprattutto è salutare.
Grazie ad Anita abbiamo diversificato la produzione e ora piantiamo e vendiamo carciofi, pesche, ceci, fagioli ecc… a km zero. Tutto è coltivato nel pieno rispetto della tradizione e senza concimi chimici. Sicuramente i nostri prodotti non sono perfetti dal punto di vista estetico, ma sono buoni e sani, come testimoniano i nonni che vengono da noi in negozio a comprare la frutta per i nipotini.
La parola all’esperto
Ci sveli una chicca su uno dei suoi prodotti!
Ecco, io consiglierei il nostro Bouquet come coccola per suggellare la fine di un buon pasto, ideale con dessert e con dei dolcetti.
Salutiamo Luca Viva e lo ringraziamo per la sua disponibilità!
Contatti: www.tenuteperrone.com
lucaviva@inwind.it
Dove: Via Cavour, 44 Campi Salentina, 73012
Tutte le foto inserite nell’articolo sono di proprietà di Tenute Perrone.